lunedì 9 novembre 2009

C'era una volta...


C'era una volta, una ventina di anni fa, una bambina che viveva con i suoi genitori ed il fratellino in un piccolo paese attraversato da un fiume che divideva la Lombardia dal Trentino Alto Adige.
Quando arrivava il carnevale, la bambina e la sua famiglia attraversavano il ponte ed andavano in una cittadina chiamata Storo perché nella piazza si preparava il vin brulé e la polenta carbonera. Alla bambina piaceva tanto quella polenta perché aveva dentro il salame, il formaggio ed era piena di burro (la bambina non conosceva ancora il problema cellulite!). Ma un giorno il papà della bambina cambiò lavoro e la famiglia si trasferì a Milano. Arrivò il carnevale ma in piazza Duomo non c'era quella polenta così buona e i due fratellini erano tanto tristi. Passarono gli anni, la bambina crebbe, si laureò ed andò a lavorare in farmacia. Un giorno chiacchierando con una cliente scoprì che quella signora trascorreva l'estate proprio in quella valle, la sua valle: così la guardò con gli occhi umidi e le chiese timidamente se poteva comprarle un pacco della sua amata farina. La signora commossa, decise che gliela avrebbe comprata ogni volta che andava in vacanza al lago. Adesso "la bambina" è felice perché quando vuole mangiare la polenta basta che citofona al suo papà e lui tira fuori il paiolo...

Questa é la mia favola ed é uno dei miei ricordi d'infanzia più belli: la polenta in questione é prodotta dalla macinatura integrale del mais di Storo, simile al granturco marano.

Riporto dalla confezione:

" Antica come le tradizioni della nostra terra,schietta e genuina come la gente che la abita, la Farina Gialla di Storo. Insaccata e lavorata con i metodi tradizionali in via Regensburger 23/25. Una farina di grande qualità che nasce dal famoso "nostrano" di Storo."

Viene prodotta unicamente in nella Valle del Chiese (penso sia IGP) e prima dell'avvento di Internet per procurarsela bisognava farsi un week end in montagna (mica male ma poco pratico). Adesso si può trovare facilmente in vendita su diversi siti.


Quando ho scoperto il nuovo contest di contest di Genny in collaborazione con La Compagnia del Cavatappi ho deciso di presentarvela proprio per la sua unicità.
Mio padre la prepara solitamente nel metodo tradizionale: io ho cucinato degli sformatini e li accompagnati con del baccalà al pomodoro.

Eccovi le ricette (le dosi si intendono per 4 persone)!



Sformatini di Polenta di Storo


  • 100g di Farina di Storo
  • 40g di burro
  • 1 uovo
  • pangrattato
  • sale e pepe


Portate a ebollizione 300ml d'acqua con il burro e un pizzico di sale, versate la farina a pioggia formando una polentina che cuocerete per 5 minuti, mescolando continuamente fini a far addensare. Salate, pepate e lasciate intiepidire. Incorporate l'uovo sbattuto e versate in 4 stampi da crème caramel ben imburrati e passati nel pangrattato. Infornate a 200° per 20 minuti circa, fino a far dorare la superfice. Lasciate intiepidire per 5 minuti e sfornate.


Baccalà con patate alla mediterranea


  • 800g di baccalà già ammollato
  • 3-4 patate
  • 1 cipolla
  • 500g di pelati
  • 70g di olive nere
  • 30g di capperi
  • origano
  • olio evo
  • sale e pepe

Pulite bene il baccalà da pelle e lische e tagliatelo a pezzi. A fuoco medio fate scaldare qualche cucchiatata di olio con la cipolla affettata e le patate tagliate a cubetti. Aggiungete quindi i pezzi di baccalà facendoli ben rosolare da entrambi i lati. Unite poi i pomodori, le olive i capperi e l'origano e aggiungete 1 o 2 bicchieri d'acqua in modo che il pesce e le patate risultino quasi completamente ricoperte dal liquido. Portate a bollore e completate la cottura a fuoco bassisimo. Servite ben caldo.



Buon appetito!

Chi











































































































2 commenti:

  1. nella versione concia é fantastica (quando ci ripenso mi viene il rigolo di bava come Homer...)
    comunque ciao sono Enrica, piacere di conoscerti!!!

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